Ospitati e ospitanti

Ospitati e ospitanti

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Ospitatie e ospitanti, ovverro ospitare ed essere ospitati sono i due aspetti di consuetudini antiche, sacre, abituali o obbligatorie, comunque vincolanti e legate all’esistenza degli esseri umani.

La situazione è multi-sfaccettata, cercherò di sviluppare il pensiero sintetico nella maniera più chiara tenendo sempre aperta la possibilità di ulteriori integrazioni.

Immaginiamo di recarci a fare visita a una famiglia di persone amiche: avere a che fare con loro, venire accolti, significa entrare nella loro dimensione oltre che in casa; conoscerli apprezzarli e soprattutto rispettare loro e il loro ambiente.

Se ad esempio hanno un prezioso pavimento in legno naturale e chiedono di indossare pattine, oppure assolutamente non fumare, di certo le loro richieste vanno assecondate. Se sono astemi avremo cura di evitare di portare alcolici in dono, semmai cioccolatini e simili.

Imparare le loro consuetudini e rispettarle, soprattutto nei loro ambienti è sinonimo di intelligenza e civiltà. Nel caso le loro richieste e differenze fossero per noi troppo marcate o inaccettabili, si dovrà valutare di incontrarsi in luoghi neutrali comuni, o al peggio interrompere la frequentazione.

Questo concetto vale per le persone, allargato alle case, le città, i paesi del mondo. Vale nel caso si vada come turisti in altri paesi. A maggior ragione è fondamentale quando si inizia una nuova fase di vita in un paese diverso dal nostro per cultura, tradizioni e religioni.

Questo si sente molto quando si va in nazioni altamente civilizzate, nelle quali spesso ci sono figure professionali che ti seguono, ti informano, ti assistono per aiutarti a integrarti nella loro società.

Decisamente molto diverso e meno funzionale l’accoglienza in quelle civiltà meno emancipate, dove se sei fortunato una guida ti impone più che raccomandare, cosa non puoi fare e basta. Altrimenti rischi arresti, denunce, pestaggi e furti dei quali fare tesoro ahimè solo dopo aver scoperto che hai involontariamente mancato di rispetto o infranto le loro regole.

Nella nostra tanto blasonata e criticata Italia c’è una terza opzione che definirei promiscua per non dire degenerata. In pratica le leggi, in primis la nostra bellissima Costituzione (che è tuttora tra le più complete al mondo), i diritti civili vengono trascurati, ignorati, offesi e calpestati, sia da stranieri di culture primitive, sia dagli stessi cittadini sconsiderati che poi gridano e reclamano giustizia.

Perché tutto questo? Qualcuno dice che ci siamo arrivati per via che siamo un popolo di emigranti e volevamo dare esempio di integrazione, salvo poi scivolare in questa pericolosa degenerazione. Altri parlano di accordi segreti tra governi e potenze occulte.

Sta di fatto che, almeno secondo me, per ripristinare un tenore di vita e civiltà buona e giusta sarebbe ora più che mai necessario attuare una campagna generale di buona informazione.

Nessun pericoloso ordinamento, mi spiego meglio: ogni paese, l’Italia per prima, dovrebbe insegnare a tutti, in maniera chiara, ripetuta ed esaustiva, dalle scuole agli enti pubblici e privati: la lingua, le leggi, le basi dei doveri e dei diritti, le tradizioni e le innovazioni, le consuetudini; permettendo nonché obbligando così a conoscere e rispettare i luoghi in cui si vive; e chi si sente offeso od oppresso dalle regole ha il diritto, la libertà e il dovere morale di allontanarsi dal luogo che mal sopporta.

Il mondo è grande, o piccolo, dipende dai punti di vista.

Capisco di aver generalizzato forse troppo per dire bene le cose, ma la situazione è talmente multisfaccettata che questo micro riepilogo serve più per mia memoria che altro.

Ogni luogo sarebbe perfetto per vivere, dato che la casa è in ciascuno di noi. È dunque semplice ma mai facile inserirsi rispettosamente in un tessuto sociale diverso dal proprio, evolvere significa anche saper accogliere, accettare e farsi accettare, non invadere ne pretendere.

Allora riflettiamo, meditiamo, comportiamoci adeguatamente, agiamo e generiamo sempre più energia buona finché per effetto della centesima scimmia, o effetto massa critica, si giunga alla consapevolezza universale di creare, coltivare, godere di società evolute, libere, pacifiche, gioiose, ricche di uguaglianze e diversità.
Una utopia possibile.

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